martedì 16 settembre 2014

Metamorfosi onirica

Roscio 2013 - pensiero semplice (stralcio)

La mia anima assomiglia ad un ginocchio,
di quelli sbucciati, che sanguinano silenti.
Si coagula una crosta sopra le afflizioni
e, subito, indotto da un’irresistibile prurito,
ci gratto sopra con la curiosità del chirurgo
alla ricerca di un consolatorio appagamento.
E’ un lavoro di perizia e pazienza
Poi, quando inevitabilmente sgorga il rosso
da quella putrida concrezione,
ultimo riparo dalle intemperie batteriologiche,
un sorriso amaro si stampa nello stomaco:
….. inizio a digerire.
Intontito da grave forma di ipotensione esistenziale,
rassegnata conseguenza fisiologica dell’assimilazione,
inizio a guardarmi dentro
e come tutti quelli che si osservano dalla parte sbagliata,
dal buco del culo,
la prima cosa che mi frana addosso
è….. semplicemente merda.
Inizio a scavare nel tentativo di riemergere:
un duro lavoro credetemi
e finalmente riesco a farmi largo.
Un uscio mi appare, dallo stesso intravedo uno spiraglio.
Due figure note lo presidiano:
una NATURA generosa ed una VITA avara,
si stanno giocando ai dadi
l’opportunità di un lasciapassare.
Nel dubbio e nell’attesa cambio via,
incespico, stramazzando dentro un’orda di parole
che attacca i miei sensi facendoli vacillare.
Colpi bassi, incassati con eleganza,
si alternano a sferzate feroci
che annichiliscono ogni tentativo di reazione.
Invischiato in questa atroce confusione,
mi lascio andare in una tanatosi tattica
in attesa della fuga da questo sogno tumefatto.
Fuggo stuprando il confine del buon senso
e sguazzo, ubriaco, in attesa del delirio
sdegnando la vita ed i viventi.


Rosario Ciotto