venerdì 11 marzo 2011

Il mondo dell'arte nel mondo dei giovani



 Banksy

L’Arte nel suo significato più esteso, rappresenta qualunque attività umana che porti alla realizzazione di forme creative di espressione estetica, nate da accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivate dallo studio o dall’esperienza.
Arte è musica, teatro, danza, cinema e in tutti questi settori l’arte giovanile costituisce un elemento fondamentale. I giovani, sono loro ad avere un rapporto privilegiato con questa affascinante attività umana, sono loro ad aver sempre più voglia di manifestare il proprio mondo interiore, fatto di emozioni e sensazioni, che trovano modo di esplicarsi attraverso le molteplici espressioni di cui l’arte gode. Ma parlando dei giovani e del loro rapporto con l’arte, è senza dubbio d’obbligo considerare come il progresso tecnologico, nell’”era di internet”, abbia influenzato anche il contatto stesso con tutto ciò che riguarda le svariate forme artistiche, al punto da rischiare di alterare l’approccio personale ed il calore dell’incontro, sostituendoli con una comunicazione sicuramente più fredda e distaccata. Di contro, il contributo positivo offerto dai nuovi strumenti di comunicazione è dato dalla possibilità di “visitare”, virtualmente parlando, i musei di tutto il mondo anche se non si ha la possibilità di viaggiare. Così con un semplice click ci ritroviamo al Museo del Louvre, Parigi, ad ammirare la Monna Lisa di Leonardo da Vinci, il Giuramento degli Orazi di Jacques Louis David ed altri capolavori fruibili in modalità tridimensionale.
Tra le tante, tantissime forme artistiche maggiormente diffuse all’interno della cultura giovanile, non può non essere citata anche la cosiddetta Street Art, letteralmente “arte di strada”, conosciuta anche come “arte dei graffiti”, di cui fanno parte quelle rappresentazioni artistiche realizzate nei luoghi pubblici, spesso illegalmente,  con diverse tecniche, come spray, sticker art (il cui messaggio è veicolato da un adesivo), sculture, ecc. Ciò che spinge questi “artisti di strada” ad utilizzare il suolo pubblico come “tela” è la loro visione della città come spazio in cui poter dare libero sfogo alle loro creazioni, per poter esprimere la propria, personalissima arte. Dunque, nonostante i giovani di oggi siano, il più delle volte, tacciati di superficialità, disinteresse e incapacità di rapportarsi al mondo e alla società in maniera adeguata, in questo, come in molti altri casi, vale la cosiddetta frase fatta che recita “Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio”, non bisogna cioè generalizzare una condizione per quanto diffusa possa essere. C’è sempre chi ,  fortunatamente, non segue la massa, chi ha in sé valori importanti, chi lotta con armi giuste ed oneste, chi non scende a compromessi, chi crede nel sacrificio, nella giustizia, negli ideali, quelli veri, per i quali lottiamo ogni giorno affinché non vengano mai meno.

Debora Runci

4 commenti:

  1. Cara Debora,
    proprio vero! Generalizzare è quanto di più sbagliato possa esserci. Nessuno appartiene ad una categoria soltanto perchè, suo malgrado, vi rientra in quelle convenzionali relative ad età, sesso, tipologia di lavoro, ecc.
    La forza e la voglia di chi vuole diversificarsi dalla massa è talmente travolgente da coinvolgere anche le persone che, per caso, si trovano sul loro cammino e che sanno ascoltare quelle voci, guardare quegli occhi smarriti, ma fieri. E l'arte, come dici giustamente tu, non può che essere il prodotto di uno stato d'animo predisposto a tirar fuori il proprio mondo, i propri sogni, sperando che chi li legge, ascolta, guarda (a seconda della tipologia d'arte)non sputi facili e, quasi sempre, errate sentenze. Guardare, ascoltare per aprirsi all'altro ed affondare, attraverso una parola, un colore, un'immagine, nel suo mondo. Un mondo pieno di desideri che aspettano soltanto qualcuno che sappia valorizzarli. Brava :)
    Rosy

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  2. Spero ti resti sempre, o quanto meno il più a lungo possibile, la voglia di fare che caratterizza i giovani. Già parlarne è qualcosa!

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  3. Credo che i giovani abbiano una sensibilità molto più acuta di chi, avendo un bagaglio d'esperienza più vasto, ha riposto quest'ultima in fondo al sacco. Quello che manca loro in generale è un'educazione e capacità d'articolazione di questa emozione primitiva per trarne qualcosa di meno istintivo e più concreto. Io sono stato giovane, e per certi versi lo sono ancora, la cosa sbagliata da fare è fagocitare la vita per poi "pensarla" in futuro, tanto il tempo c'è. Non è così purtroppo e su uno che riesce ad apprezzare appieno qualcosa che gli consente di governare un argomento come l'arte tanti altri aspettano domani, la noia fa il resto. Quanto al resto, c'è una certa differenza tra Banksy e "il punitore" (noto insozzatore di strade di Messina). Grazie Debora, continua così.

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  4. Vi ringrazio per le vostre parole. Nel mio piccolo ho espresso la mia visione dei fatti ed immenso è stato il piacere nel leggere le vostre opinioni.
    Debora Runci

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