martedì 19 aprile 2011

Le incomprensioni della scrittura

Rabarama, "Futuro"



Uno degli eventi che ha rivoluzionato la vita dell’uomo, caratterizzandone la propria identità e la storia è la scrittura. In quanto invenzione umana ha subito, nel corso del tempo, mutazioni e trasformazioni corrispondenti all’evoluzione umana. Siamo passati da timidi segni sulle pareti di caverne poco confortevoli alla tecnologia più avanzata con metodi di scrittura rapida, ma, purtroppo, sempre più fredda e impersonale. Basti pensare agli SMS; a chi non è capitato di ricevere un messaggio di testo fraintendone completamente il senso? Mancando il contatto visivo – uditivo, qualsiasi notizia può prestarsi a interpretazioni diverse a seconda dell’umore, del momento, ecc. Faccenda piuttosto antipatica che apre discussioni e  controversie.
Arriva, a questo punto, il giovane Antonio Mangano che, con un colpo di genio, pensa ad una “scala cromatica dei toni”, facilmente applicabile su internet, così disposta:





Quando assimilerete questa scala cominciate a leggere quello che c’è sotto. Percepire il tono all’istante è una cosa fantastica, è la stessa differenza che passa fra guardare un film normale e un film in 3d. Porto qui sotto un esempio tratto da spezzoni di vari dialoghi dei i figli dell’ottava musa.

(Assalto alla villa) 

Nella villa non c’erano segnali apparenti di vita, le finestre erano tutte chiuse, la piscina e il giardino erano in un leggero stato di  degrado, a quel punto  usammo un microfono a parabola e cominciammo ha captare delle voci, ma erano soltanto televisive. Improvvisamente si sentì: “non me ne fotte un cazzo  se appartiene alla Wolkswagen, la fanno in Italia, ci lavorano italiani, il nome è italiano. E allora,che minchia me ne frega se l’ha comprata un tedesco”.
 “Cosa? Che te ne frega? Quando compri una Lamborghini dai soldi alla Wolkswagen, se compri una Ferrari dai i soldi alla Fiat”.
 “Per me la Ferrari vale dieci, ma la Lamborghini vale dieci e lode, quindi se permetti non me ne fotte cazzo del  tuo stupido nazionalismo,  io mi compro una Lamborghini e  stringo la mano al presidente della Wolkswagen e mando a fanculo quello della Fiat,  che si è fatto scappare un marchio del genere, che rappresenta guadagno sicuro. E poi la Lamborghini ha un altro spirito, un altro carattere. Hanno due simboli che le rappresentano alla perfezione, il cavallino rampante rappresenta qualcosa di bello, sublime, nobile ed elegante. Invece dall’altra parte troviamo un toro furioso che ti dà una sensazione di grinta e potenza paurosa, un simbolo orgoglioso,testardo, con le palle. Proprio come chi creò quest’azienda, la sai la storia della Lamborghini no”?! 
“No dai racconta. Sentiamo questa storia”.
“Ferruccio Lamborghini  nel dopoguerra cominciò a riconvertire i veicoli militari in trattori. Praticamente aveva trovato un oasi nel deserto in pochi anni, diventò ricchissimo e iniziò a comprare macchine sportive. Essendo un ingegnere meccanico ne capiva di motori, difatti un giorno incontrò Enzo Ferrari e cominciò a dare dei consigli su come migliorare una delle sue macchine, mi sembra la Ferrari 250 GT, spazientito Enzo lo mandò a quel paese dicendogli:che vuol saperne di macchine lei che guida trattori, continui a far quelli, alle macchine sportive ci penso io’. Sei mesi dopo venne presentata al salone dell’automobile di Torino la Lamborghini 350 GT.
“Era proprio uno con le palle peccato che …” .
“Avete rotto i coglioni co ste macchine andate a prepararmi la cena, veloci.”
(la punizione della triade ndranghetista)
Portati in un luogo sicuro furono legati e imbavagliati per bene.
“Se volete vivere  restituiteci ciò che è nostro, sappiamo tutto. Mi complimento con chi ha elaborato il piano della sostituzione della farina con la coca”.
Russotto: “chi ci assicura il fatto che vivremo dopo avervi detto il luogo dove si trova la droga?”
Settoro disse infastidito: “il fatto che siamo ancora incappucciati idiota”, ma io ribattei: “non ve lo assicura nessuno, però vi assicuro che se non parlate farete una morte lenta e atroce. Non mettetemi alla prova”.  Ci dissero il posto e noi riferimmo ai due boss, che mandarono nell’immediato degli uomini. Aspettammo un paio d’ore prima che le nostre orecchie udissero la buona notizia, al che io andai dalla triade e dissi: “la droga è tornata a casa. Per sta cazzata voi avete fatto scoppiare una guerra, però so che ammazzandovi non concluderei niente. Ci vuole una punizione esemplare. Russotto, tu da oggi ti chiamerai Mizaru. Scordato, tu invece ti chiamerai Kikazaru.  Foti, tu sarai  Iwazaru”.
“Che significa?” disse Russotto.
“Il tuo nome significa letteralmente non vedere il male. Kikazaru invece significa non sentire il male. L’ultimo invece significa non parlare del male. Per questo motivo tu hai quell’ aggeggio da film porno che ti tiene aperta la bocca: fra poco ti strapperemo la lingua, a te romperemo i timpani e a te bruceremo gli occhi”.
(L’ispettore e il finto barbone)
“ giovanotto perché non vai a oziare da un’altra parte?”
“Chi sei tu per dirmi quello che devo e non devo fare?”
“Io sono un tutore della legge e prima sono stato anche buono, se ti ostini a rimanere qui sarò costretto  ad arrestarti”.
L’ispettore sogghignò tristemente: “hai ragione è un bel paradosso”.
“Dato che questa è una grande ingiustizia perché non mi dai qualche spicciolo così me ne vado a mangiare”
“Semplicemente perché l’hai detto anche tu. Non sei costretto a fare questa vita, vuoi dei soldi? Vattene a lavorare, sai, il lavoro nobilita l’uomo” .
“Hai ragione, il lavoro nobilita l’uomo, ma a mia i nobili mi stannu supra o cazzu”[1].
L’ispettore rise di gusto alla battuta e con mia grande sorpresa mi diede anche qualche spicciolo, poi si congedò augurandomi un ottimo pasto. Io ricambiai e gli promisi una bella sorpresa il mattino seguente.




[1] Eufemisticamente <mi fanno antipatia, cattivo sangue>


Antonio Mangano

8 commenti:

  1. Brillante idea quella dei colori con corispondenza sul piano emotivo, aiuta molto l'interpretazione.

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  2. Non ne avevo mai sentito parlare e mi sembra un qualcosa di "quasi" geniale !


    Ma ...(giallo)non oso immaginare i costi di stampa per un romanzo !

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  3. molto interessante ! ho messo in pratica il tutto e mi sono ritrovata a leggere o meglio a recitare seguendo i colori...

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  4. Caro Antonio, quanto mi fa piacere quando i giovani mettono in moto il loro brillante cervello. E questo ne è un caso evidente. Spero sia soltanto il primo di una lunga serie. In bocca al lupo!
    Rosy

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  5. Credo che questa "genialata" sia applicabile in diversi campi. Sono contento di aver dato ospitalità al battesimo, spero che Antonio riesca a diffonderla con profitto e ad applicarla brillantemente nei suoi scritti. Rosario Ciotto

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  6. Grazie a tutti per i complimenti..speriamo bene :)

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  7. Servirebbero, tante volte ho capito male ma altre facevo bene a capire così!

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  8. molto interessante, veramente. Spesso dimentichiamo l'importanza fondamentale dei colori nella comunicazione. Per fortuna molti artisti, come Rabarama (grazie per la citazione fotografica) sono lì a ricordarcelo.

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