Fra le molteplici attività che svolgo, la più "dura" è senz'altro quella di formatore di giovani che optano per percorsi alternativi a quelli canonico-scolastici. Non mi dilungo in retoriche demagogiche alla ricerca di facili consensi, voglio solo presentare una creazione di uno di questi ragazzi a mio avviso degna di nota. Alla maniera dei writer, Salvatore rappresenta la voglia di ESSERE un individuo e non una sbiadita immagine in un contesto, la nostra società, che ritaglia sempre meno opportunità per questi ragazzi che si apprestano a vivere la loro avventura in un ambiente che oggi definire ostile appare eufemistico.
Associo all'immagine un pezzo di un altro collaboratore del blog, Alessandro Ponte, che la incornicia in una sottile riflessione. R.C.
"Autodeterminazione" di Salvatore Pandolfino
I giovani, per definizione risorsa e speranza di un futuro migliore, vivono, oggi più che mai, uno dei momenti più drammaticamente bui della storia. Privi di ogni possibilità, derubati di quei sogni che ogni generazione ha coltivato, vivono la loro naturale condizione di spensieratezza geneticamente modificata tramutata in apatica indifferenza per un presente approssimativo che apre le porte ad un futuro di sicura incertezza e precarietà. Quella crescita che i giovani assicurano alle vecchie generazioni, quel passaggio di testimone in una staffetta che per secoli ha cadenzato il naturale ritmo storico – sociologico ha subito una brusca frenata creando una frattura incolmabile sul ponte del futuro. La società moderna non fa altro che acuire le disuguaglianze alla faccia di una tanto propagandata meritocrazia, la cui sede naturale è rimasta, forse ancora per poco, soltanto un’anonima pagina di vocabolario. Cosa resta da fare a quei giovani che hanno dovuto ipotecare se stessi in nome di un’assurda legge governativa antisviluppo promossa da una classe dirigente ultracentenaria lontana anni luce dal senso dialogico – educativo che sta alla base di qualsiasi rapporto fra generazioni? La risposta sembra essere racchiusa nell’immagine di Salvatore: disegnare se stessi per creare un’identità che nessuno contribuisce a strutturare, inventarsi ogni giorno per costruire delle basi che possano assicurare quella noiosa stabilità lavorativa che non è più di moda.
Alessandro Ponte
Trovo il lavoro di questo ragazzo bello e incredibilmente realistico, questo è indicativo della difficoltà che hanno i nostri ragazzi a trovare una loro dimensione , quest'opera indica una strada....
RispondiEliminaun interessante lavoro questo di Salvatore che è riuscito con bravura ed estrema eleganza a fondere fotografia e grafica.
RispondiEliminaBellissimo questo binomio tra l'immagine, già di per se abbastanza esplicita, e il commento che articola e arrichisce il concetto. Credo e spero che nel prossimo disegno l'Artista (la A maiuscola è d'obbligo di fronte a questa straordinaria, a mio avviso, immagine)dovrà far disegnare al personaggio anche il mondo che lo circonda.
RispondiEliminaCiao
Questi due giovani sono l'eccellenza! Mi auguro ce ne siano tanti altri come loro, perché vorrebbe dire che la loro generazione, nonostante tutto e tutti e nonostante le difficoltà immani, ce la farà, soprattutto ad uscire dall'indifferenza, come immagine e parole in questo post stanno dimostrando.
RispondiEliminasorprendente: è proprio vero che ogni anima è preziosa e possiede una ricchezza unica ed insostituibile!!!
RispondiEliminasarebbe bello se fin da piccoli l'istituzione scolastica ci aiutasse a essere noi stessi e coltivare le nostre inclinazioni, piuttosto che farci girare intorno allo stesso tavolo come macchine senza anima.
RispondiEliminaquesti ragazzi sono "coraggiosi"...
un saluto, a presto.
Complimenti a questi ragazzi, e a te che dai loro una possibilità di far conoscere il messaggio che hanno da trasmettere. Servirebbero molte più persone così!
RispondiEliminaUn lavoro molto interessante ed una capacità espositiva del problema dei giovani chiara, che unitamente alla immagine ci propone una riflessione e perché no, insieme ai giovani, attuare un reale cambiamento in questo mondo sclerotico.
RispondiEliminaRoscio per poter commentare da te bisogna passare sotto la forca "dimostra di non essere un robot" 2 parole di controllo assurde che a volte fanno perdere molto tempo. Molti blogger hanno tolto la verifica parole. Ti unisci a noi?
Non sapevo neanche di averle. Certamente mi unisco, anch'io non le sopporto. Come si fa????????
EliminaDevi andare sull'interfaccia di blogger poi vai a design accanto a sinistra clicca si impostazioni sotto la barra pricipale clicca su commenti. Scorri il cursore fino a quando trovi la dicitura verifica parole clicca su no e non dimenticare di salvare il tutto. Ciao e a presto
EliminaHai già fatto! Eccellente!
Eliminaspero che lo spary colori e non cancelli....
RispondiEliminavolevo scrivere spray...
RispondiEliminaVolevamo ringraziare quanti hanno apprezzato il post e i suoi contenuti esortando chiunque abbia voglia di "essere" ad uscire dagli imbarazzi naturali e comunicare. La comunicazione è alla base di un confronto necessario per migliorare il mondo in cui viviamo. Salvatore Pandolfino, Alessandro Ponte, R.C.
RispondiEliminaBel post: semplice, chiaro ed espresso in maniera drammaticamente efficace..Concordo sulla condizione dei ragazzi e ne soffro molto essendo genitore...
RispondiEliminaveramente un'immagine che non ha bisogno di commenti: si capisce perfettamente il significato di quel definirsi/disegnarsi! Davvero complimenti a Salvatore e speriamo che i giovani possano trovare uno "spazio nel mondo"!
RispondiEliminabellissimo. mi ha fatto subito pensare alle mani di Escher, ma molto più significative. bello trovare qualcosa che ricordi quanto è ricco emotivamente e culturalmente il muondo al di fuori del grigiore normalizzato dominante
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