lunedì 23 luglio 2012

Eppur ci resta aperto il cielo



ROSCIO - "Eppur ci resta aperto il cielo" collage e composizione degli anni novanta


Ultimamente vivo di riflesso più che di riflessione, metto insieme parole e vecchie immagini cercando di confrontarne i contenuti. Mi fa paura la costanza di una vita che si ostina a restarmi appiccicata addosso.
Un’immutabilità subita passivamente ma con passione, che strane a volte le parole.


Demolire l’equilibrio delle piccole infatuazioni
e dirigersi in alto, assecondando il colpo d’ala,
li dove risiede la salvezza delle inutili spoglie.
Un vento crudele sferza gli ultimi residui di stabilità
stramazzandomi su una nuvola
a cui chiedo conto della sua inconsistenza verbale.
Dagli abissi della memoria un urlo mi trattiene,
bagnandomi i piedi con la sua bava viscosa.
Lo sguardo non penetra i confini dell’oggi
e di questo devo farmene una ragione.
Il calore diventa insopportabile
mette in ginocchio tutte le gioie della normalità.
Schiudo il ventre per accogliere il colpo della liberazione
Solo una porta mi si sbatte in faccia.


Rosario Ciotto

8 commenti:

  1. Bello, il colpo d'ala, il riscatto momentaneo..Ogni tanto puntare in alto e non accontentarsi della confortante e rassicurante quotidianità..moderno Icaro! Mi piace.

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  2. Ciao Rosario, potente il colpo della liberazione che infrange i confini, potente e bello sia nel collage che nella poesia!
    Buona serata e complimenti!

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  3. Ciao Ro, "Dagli abissi della memoria un urlo mi trattiene..." complimenti mi piace tutto.

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  4. Metti in relazioni i contenuti per ottenerne altri: si aprono così nuovi orizzonti.

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  5. A chi le hai rubate quelle piume Rosario?! :)
    Il contorno rosa... non l'avrei mai detto. Un caro saluto

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    1. Le piume me le hanno date in un negozio di animali, credo appartenessero a una specie di colomba, morta per cause assolutamente indipendenti dalla composizione(odio vedere gli uccelli in gabbia così come qualsiasi tipo di costrizioni su uomini o animali). Il contorno rosa e il passepartout della cornice: una GABBIA dorata (neanche una gabbia d'oro giustifica una prigionia) da spezzare, da cui fuggire, non era quindi casuale, come non è un caso che il telaio interno sia di legno grezzo, stuccato palesemente alla buona.
      Alla fine i recinti più inviolabili sono quelli prodotti dalle nostre responsabilità, dai doveri, dalla nostalgia, dai quali non riusciamo a fuggire.
      Osservi con sensibilità: è una gran dote. Un abbraccio affettuoso.

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    2. Eppure la tua analisi ora mi fa vedere tutto con molta chiarezza... grazie roscio :)
      p.s. Ieri ho trovato un rondone "arenato" e salire in montagna per vederlo volare è stato straordinario. Basta così poco a sentirsi felici...

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  6. Molte cornici. Ma le piume le vìolano tutte. E questo mi piace

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