venerdì 14 settembre 2012

Una stagione all'interno

ROSCIO (2006) - Una stagione all'interno (40x40 olio su tavola, collage e rete)

Eppur mi sembra ancora di averti accanto
Gli odori si mischiano
alle note di un deja vu musicale,
mentre luce e tenebre
combattono una delle due consuete battaglie quotidiane,
lasciando come unica carità
gli ultimi raggi radenti di una misera giornata.
Col feticcio del mio cuore
appeso a un chiodo, ai piedi del tuo letto,
il genio, inane, distilla tuttavia gocce di nettare
dalla mia tormentata essenza.
Raccatto brandelli di razionalità sopita
e li incollo sull’imballo
di un’ipertrofia emozionale ormai ingombrante.
Mentre la mente spiega al cuore
le sue stupide ragioni,
la penna si insinua tra le viscere
per scrivere la storia di un'ultima
“stagione all’interno”

Rosario Ciotto

21 commenti:

  1. BELLOOOOOO buona fine settimana ciaoooo

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  2. Come al solito, emozionante dialettica tra segni e parole!

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  3. Struggenti ma stupende parole! Molto bella anche l'immagine.
    Saluti
    Francesca

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  4. Quando si tratta di ipertrofizzare le emozioni gli stimoli uditivi, tattili, olfattivi, visivi sono sempre pronti, a riempire l'imballo dei sentimenti, nel bene e nel male.
    Non mi è chiara una cosa: viene prima la rappresentazione grafica o quella poetica?

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    1. Ciao Silvia, grazie per le visite e per l'opportunità di approfondimento. Sono due episodi, cronologicamente staccati ma che chiaramente mi appartengono e quindi riflettono un sentire coerente. In questo caso, viene prima il dipinto, datato 2006. Le parole nascono qualche mese fa. Ricordo bene il quadro, quando dipintolo mi sembrava mancasse di qualcosa che lo compisse. Presi il taglierino e lo omaggiai di quelle parabole con vettori a rappresentarne un doloroso moto perpetuo. Grazie di nuovo, un abbraccio.

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    2. quindi quelle frecce di doloroso moto perpetuo (che espressione efficace!)non sono disegnate? sono tagli? urka! non me ne ero accorta.
      Che storia. La donna che ne è trafitta si era quindi già messa in posizione protettiva fetale prima ancora di ricevere gli strali, come se in qualche modo se li aspettasse?

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    3. Si sono tagli, che negando la loro naturale funzione: incidere un solco, una divisione trasversale, dettano delle direzioni, dure, laceranti. "L'essere" fluttua in fiduciosa balìa, incorniciato da un cielo posticcio ma affascinante.

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  5. sembra la nascita di tutte le stagioni o la nativita' dell essere umano, grazie per leggermi mi piace le tracce dei tuoi pensieri che lasci

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  6. Sempre sconvolgenti le tue immagini. Nel senso che al solo sguardo ti trasmettono immagini profonde e insolite che hai bisogno di elaborare con calma.
    E' stupendo.

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  7. Passd m ho una piccola sorpresaspro che tu l'accetti....ciaooo

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    1. Rosario non ti affannnnnare non esistono termini ne obblighi mi ha fatto piacere che tu l'abbiavisto ciao e buona settimana

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  8. Felice di scoprire un ottimo spazio artistico: certi tuoi quadri lasciano senza fiato per la loro bellezza e per la forza espressiva. Ti aggiungo al mio blog roll.
    Ciao!

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  9. Adoro quel blu, mi ricordo la sera/notte che è il momento che meglio sopporto della giornata. E quella posizione fetale, c'è pace tutt'intorno. Ciao Roscio, qui ci si rifanno gli occhi, sempre.

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  10. Eppur immersa in una stagione all'interno, la figura rappresentata in questo capolavoro fa parte dell'universo e in contrasto con la sua postura si apre ad una condivisione con l'esterno, mostra il suo dolore, ne fa la sua forza!
    Felice connubio con i versi!
    Un abbraccio!

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  11. La ringrazio per la vostra visita sul mio blog, spero di leggere con piacere. Tutto il meglio!

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  12. Ciao Rosario. Quei tagli li fai con lo scalpello o con un coltello? Non mi sembra un punteruolo. Mi interessa, anche se non ho mai prodotto collage, ma solamente oli, tempere e ultimamente acrilici. Per questi ho trovato un ritardante che mi da circa un'ora di tempo e me li rende appetibili.
    Suggestiva la posizione obliqua, come se una forza la pieghi verso il basso trascinandola via.
    Sonora di vibrazioni la tua poesia.
    Mi piace quel "feticcio del mio cuore / appeso a un chiodo".
    Mi ricorda versi che ho scritto alcuni anni fa, ma era la mia anima appesa a pareti diroccate.
    Comunque tutto ciò che sta appeso ballonzola ad ogni soffio di vento.
    Complimenti, ciao.

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    1. Un semplice cutter da disegnatore. Il ritardante è un buon espediente per la lavorabilità anche se deve essere necessariamente di buona qualità per ottenere risultati evidenti. Io dopo tanta pittura ad olio che trattavo, anche nello stesso dipinto, sia con la consistenza dell'acquerello, sia puro, in pasta, da quando dipingo su polistirolo, ho completamente sovvertito ogni tecnica pittorica per ottenere corrosione o protezione del supporto. Quindi mischio colori a tempera o olio a stucco, colla vinilica, cera o trementina. Un delirio di odori ed effetti. Ciao e grazie del passaggio.

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    2. Un interessante miscuglio. Io ho provato a mescolare colori ad olio con "Fasadenfarbe", colori che vengono usati dai muratori per dipingere pareti. Sono assolutamente contrastanti e danno effetti straordinari. In teatro, come pittore di scena, ho lavorato spessissimo con polistirolo, unendo anche stucco e colla vinilica a colori di base acrilica. Se ci sai fare col dosaggio hai delle consistenze fantastiche, incredibili e non riconoscibili se non da intenditori.
      Ho fatto cose egregie con lacche tenute all'aperto e prossime all'essiccamento. Tirano che è un piacere su qualsiasi materiale, ma soprattutto su tela grezza non preparata per la pittura.
      Ci si risente. Ciao.

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