domenica 21 agosto 2011

Dalla preistoria a banksy: un'esigenza "comune". Intervista al writer Nino Martino per cercare di spiegare un mondo notturno.


R.C. Il fenomeno dei writer è in costante aumento. A cosa imputi tale crescita?


N.M. L'incremento dei writers e del writing è dovuto ad una maggiore facilità nel reperire informazioni della cultura hip hop e scambio d' informazioni fra b boys, quando ho iniziato io esisteva solo un giornale mensile che trattava della cultura hip hop. Poi penso che la maggior parte lo faccia per moda, pochi si accostano al writing concependolo come forma d' arte o incarnando i principi della cultura hip hop.


R.C. In una città come quella in cui viviamo noi, ci sono maggiori difficoltà a potersi esprimere con questa forma d'arte, piuttosto che le grandi metropoli italiane ed internazionali? Se si quali

N.M. A Messina ci sono maggiori difficoltà in quanto è sempre stato visto come un fenomeno di vandalismo: le scritte inutili, ad esempio, fatte su facciate appena ristrutturate o, ancor peggio, su monumenti; fenomeni, questi,  che non hanno aiutato di certo a vedere il “graffitismo” come una forma di arte metropolitana. Il vero writer non sporca,tende a dare colore a grigiume del cemento.

R.C. Perchè questa forma d’arte è ancora piena di proibizioni e divieti? Se fosse "regolamentata" non ne trarrebbero tutti un giovamento?

N.M. Si, se fosse regolamentata tutti ne trarrebbero giovamento, comunque a Messina le precedenti amministrazioni ci avevano dato alcune aree come San Licandro. Così facendo, però,  si perde quel senso un pò di contestazione fatta in maniera illegale che il pezzo stesso dipinto sul muro vuole comunicare. È molto più eccitante fare un pezzo illegale, ovviamente su muri di aree industriali o dove non si recano danni.

 
R.C. Cosa vorreste chiedete alle istituzioni per venire incontro alle vostre esigenze

N.m: Alle istituzioni potremmo chiedere più spazi, o anche mezzi pubblici come autobus treni, o anche manifestazioni che trattino la street art, per diffondere sempre di più questa cultura ed evitare che ragazzini compiano scempi in aree d'interesse culturale e magari avere anche problemi al livello penale.

 
R.C. Ci sono stati episodi a rischio con le forze dell'ordine?

N.M. Si abbiamo avuto qualche problema con le forze dell'ordine, ma abbiamo trovato degli agenti comprensivi. Una volta avevamo appena finito di dipingere dei vagoni merci, ed uscendo ci siamo trovati una pattuglia della polfer, il poliziotto al suo collega ha detto tranquillo sono i pittori abusivi hanno preso le generalità, rimproverato ma poi ci siamo messi a scherzare. Gli stessi agenti ci hanno preso un'altra volta, ma ormai eravamo amici … hauhauahuahaaa. Non abbiamo mai fatto sporcato  monumenti, né danneggiato bellezze, per questo non ci hanno  fatto nulla. Siamo stati fortunati, altri amici sono stati denunciati.


R.C. Qual è stata la molla che ti ha spinto ad intraprendere questa forma d'arte?

N.M. La molla che mi ha fatto iniziare a dipingere è stata la possibilità di comunicare quello che sentivo con i colori in spazi immensi dove tutti potevano osservare, e nel caso di treni o autobus il mio messaggio poteva essere letto anche al di fuori della città. Comunque ho conosciuto la cultura hip hop attraverso lo skate, me ne sono innamorato ed oramai ne ho fatto una filosofia di vita che condivido ancora oggi con tutti gli amici con i quali ho cominciato a skaitare e dipingere e suonare.  Cultura che si fonda su 4 discipline: writing, mcing, breaking e djing, io mi sono accostato al writing e djing che tutt' ora pratico.


5 commenti:

  1. Mi è piaciuta molto questa intervista che chiarisce un fenomeno della nostra epoca e la distinzione tra graffiti e vandalismo.

    RispondiElimina
  2. è importante fare dei distinguo. Per me le scritte incomprensibili che deturpano i palazzi (come dice il tuo ospite, appena ripuliti), i vetri della metro (rendendo impossibile leggere i nome della fermata) o addirittura monumenti, sono atti di vandalismo. I disegni che trasmettono un messaggio, che comunicano un'emozione, che ridanno vita a un palazzo abbandonato (come sta succedendo a Lisbona) sono arte.

    RispondiElimina
  3. in alcuni casi si tratta di vere e proprie forme d'arte, che migliorano e abbelliscono alcune zone degradate delle nostre città, peccato poi che ci siano quei writers odiosi che deturpano i monumenti, i palazzi o i mezzi pubblici con scritte senza senso per puro egocentrismo,

    RispondiElimina
  4. Interessante. Ho sempre pensato che il writing - quello serio - possa essere una forma d'arte da distinguere dal vandalismo.

    RispondiElimina
  5. Non so se è l'arte del presente,ma sono quasi sicuro che sia (nel rispetto di tutti ovviamente)
    l'arte del futuro.

    RispondiElimina