Nel 2002 una giovane coppia di amici venne in studio dicendomi che avevano comprato casa, volevano ristrutturare, ma c’era qualche “problemino”. Non mi meravigliai più di tanto, se le mie occasioni progettuali non viaggiano pericolosamente sul baratro dell’inattuabilità non le colgo neanche. Quindi con tanta pazienza e perseveranza indotte dal “bisogna pur campare in qualche modo”, mi accingevo ad un’altra missione impossibile.
L’immobile, se così si può definire, in c/da Casabianca del Comune di Messina, era composto da due corpi di fabbrica, entrambi ad una elevazione f.t. versanti in stato comatoso e per di più gravati da una delle iatture più infauste che il buon Dio inflisse alle umane genti a completamento delle piaghe d’Egitto: il CONDONO EDILIZIO.
Non vorrei attentare la vostra sanità mentale indugiando su quanto ho dovuto fare e produrre per arrivare al traguardo del gran premio della burocrazia urbanistica, ma vi assicuro, sono diventato matto.
Diciamo, quindi, in maniera decorosa che si è provveduto ad elaborare una collezione di carte, da fare impallidire la treccani, che permettesse un adeguamento dei fabbricati e legittimasse dal punto di vista normativo la volumetria per poi finalmente PROGETTARE qualcosa di decoroso.
Si è inserito un corpo scale in calcestruzzo faccia a vista che fungesse da legame/cerniera tra i due manufatti e, con l’ausilio di una struttura interna in acciaio, si è provveduto ad articolare due locali sottotetto e degli sbalzi a servizio. I volumi sono stati modellati e forati articolandoli secondo un linguaggio fondato sulla semiotica della rotazione. Il risultato……. lo lascio commentare a voi.
P.S. Siamo in fase di realizzazione e tutte le lotte condotte con la committenza, atte al raggiungimento di un compromesso valido a scongiurare il pericolo della “casetta giallina”, spero non vengano pregiudicate dall’incommensurabile ingegno di un’impresa locale. Vi terrò informati.
come ben sai mi occupo di fotografia e credo di saper distinguere le cose belle e interessanti dalle parcate...complimenti amico mio, questa mi sembra splendida! mi prenoto fin d'ora al relativo reportage.
RispondiEliminaQuell'intuizione geniale, che pochi possiedono, capace di trasformare una baracca-rudere in un'abitazione estramente gradevole e funzionale. Quella caprbietà che fa progredire un lavoro, con estrema fatica, ancora dopo otto anni in costruzione. Deve essere molto bello progettare qualcosa: un'immagine prima soltanto perfettamente delineata nella propria mente che prende corpo e stupisce piacevolmente se stessi ed i clienti.
RispondiEliminaAuguri per edifici sempre più centrali, importanti e gratificanti!
Rosy