venerdì 15 aprile 2011

Verità e menzogna

"La calunnia" S. Botticelli

La menzogna, caposaldo della società di ogni tempo, costituisce, oggi più che mai, un tema attuale e “sul naso” di tutti. Ecco perché “Verità e menzogna” di Nietzsche appare un libro perfetto per coniugare un minimo di cultura (scusate la volgarità!!!) con l’attuale scenario socio – politico che, nostro malgrado, siamo costretti a subire ogni giorno.
Nietzsche è da subito estremamente chiaro: non può esistere la verità conoscitiva che per essere dovrebbe nascere da un dialogo, degno del migliore film di animazione, tra le parole e la realtà. Concetti pensabili filosoficamente, ma non applicabili alla realtà.
La menzogna, settore di esclusiva pertinenza umana, è indispensabile alla sopravvivenza di quegli uomini che, incapaci di lottare e conquistare con mezzi propri, ricorrono a strategie “alternative” per raggiungere e salvaguardare un’inutile conservazione. L’adulazione, l’inganno, la falsità divengono strumenti ideali per occupare quel posto in società che tanto fa gola agli omuncoli di turno disposti a qualsiasi bassezza per ottenerlo e, in seguito, conservarlo.
Il telaio su cui è possibile cucire una falsa identità di se stessi elargendo al mondo un’immagine distortamente dorata di ciò che siamo, si erge sul linguaggio. Un processo lento e invisibile grazie al quale, ad esempio, se un'affermazione viene ripetuta da più parti e condivisa dalle masse, sembrerebbe bastevole per l’assegnazione di veridicità.  È  evidente che non si tratta di un principio sufficiente.
Menzogne camuffate da verità immobili e inconfutabili che costituiscono per molti l’ossatura di un’esistenza statica, sono soltanto creazioni di chi, debole, chiuso e insicuro, non riesce a sostenere cambiamenti del proprio punto di vista e della propria vita.
Nietzsche, attento osservatore della realtà, non elimina il mondo della menzogna a favore di quello della verità, come banalmente saremmo portati a credere, ma li mantiene entrambi, consapevole del fatto che la maggioranza degli esseri umani ha bisogno di falsità per vivere. Sa anche, però, che esiste una minoranza, grazie alla quale l’umanità progredisce, amplia i propri orizzonti e conosce.
La storia dell’uomo, totalmente intessuta di quelle menzogne camuffate da verità, ha visto, nel corso dei secoli, una inimmaginabile quantità di personaggi ed assiomi di siffatta natura. Per Nietzsche l’esempio più eclatante è costituito da tutti quei valori incrollabili, cui l’uomo ha creduto per secoli, che hanno gettato le basi della religione e delle nostre azioni.
Sono gli albori di quel pensiero che condurrà alla magistrale illustrazione dell’oltre uomo, l’unico essere aperto e consapevole di abitare un’illusione per poter sopravvivere, ma lontano dall’appartenenza a stereotipi o schemi rigidi fissati da altri. Dopo un lungo periodo di ricerca, introspezione e solitudine l’oltre uomo, mordendo le sbarre della mediocrità e dell’obbedienza, esce da quella condizione di ignoranza e servilismo per costruire una vita di senso autonoma che conduca al progresso.
Il linguaggio, quindi, con le sue numerosissime menzogne, rappresenta lo strumento umano per eccellenza, di importanza rilevante. Incredibile lungimiranza del grande filosofo! Come negare, infatti, che a farla da padrone sia oggi il linguaggio? Strumenti mass mediali ai vertici della piramide sociale, leader carismatici con capacità oratorio–menzognere competitive, seduttori dell’eloquenza che ipnotizzano milioni di persone convincendole, all’occorrenza, su qualsiasi tema o necessità.
Come difendersi? Probabilmente l’unico mezzo che abbiamo è rappresentato, come sempre, dalla cultura capace di spezzare le catene dell’agire e del pensare e dall’apertura mentale che spalanchi il nostro mondo alla ricerca e all’allontanamento dalla rigidità sclerotica tipica di un popolo suddito ignorante.
Philyra

9 commenti:

  1. Spero si inauguri con questo post un filone dedicato al "pensiero". Una penna attenta, affilata e brillante la tua, che onora questo spazio e lo impreziosisce nei contenuti. Mi piacerebbe che su tali temi, infarciti di tanta attualità, si potesse aprire un dibattito tra i lettori per definire un quadro quanto più eterogeneo. Benvenutaaaa e a presto.

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  2. Caro Roscio, mi farebbe piacere continuare a scrivere ed avere un confronto con i tuoi lettori. Intanto grazie per lo spazio dedicatomi. Spero a presto.
    Philyra

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  3. So che la cultura che noi tutti amiamo ci aiuta ad essere delle persone migliori, l'importante è cacciare via la mediocrità che ci circonda.

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  4. Ciao Monachella, grazie per il tuo commento. La cultura è assolutamente fondamentale per migliorarci e farci uscire da quella condizione di inferiorità e mediocrità che intrappola la nostra mente e le nostre azioni. Grazie, a presto :)

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  5. Alla mancanza di cultura si deve gran parte dell'arretratezza e della grossolanità del pensiero.
    Forse è per questo che al potere non fa comodo una consapevolezza e una cultura generale.
    Da sempre, poteri religiosi e politici, hanno mantenuto lo stato di povertà intellettuale oltre che sociale.
    Grazie della tua gradita visita.
    cb

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  6. Complimenti per la bella struttura e le eccellenti immagini di questo blog.
    cb

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  7. e già la cultura è un fiore raro in questo sottobosco paralizzante; già dobbiamo rimuovere quotidianamente la colla del pensiero unico che ci piove addosso. Sarà sempre più difficile individuare la pianta in estinzione della cultura.
    Complimenti per il magnifico blog!

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  8. Credo proprio che la vostra testimonianza sia fondamentale. Urlare il bisogno di cultura e di libertà da ogni assoggettamento è quanto ci resta in questo clima che ci sta togliendo ogni possibilità di vita, ogni respiro per tutto ciò in cui avevamo creduto e, spero, crederemo ancora.
    Grazie a tutti Philyra

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  9. Ringrazio sentitamente tutti coloro che sono intervenuti commentando questo post. Fa sempre piacere confrontarsi, aprirsi all'altro e, perchè, no ricevere degli apprezzamenti. Spero di "rivedervi" ancora da queste parti!
    A presto

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