domenica 11 marzo 2012

Italia in bianco e nero




Sbarcan sull’isola gli uomini neri,
cercan la pace e la libertà,
triste è la sorte per gli stranieri,
trovan uno stato che ospitarli non sa.

La storia ci insegna che abbiam poca memoria
e l’unità una chimera sarà,
per una nazione che non ricorda la gloria,
triste è la sorte che la attenderà.

Danzan burattini dentro l’arena
e lo spettacolo pietoso si presenterà,
pensa la gente che assiste alla scena,
triste è la sorte che male ci fa.

Strana è la sorte di questa nazione,
che gioie e dolori da sempre ci da,
di mille colori è il suo balcone
ogni speranza mai tramonterà.

Raccontan le storie gli anziani ai bambini,
tramandan memorie che tesoro saran,
lavoran artigiani con i contadini,
ricchezza più grande mai si vedrà.

Pulsano i cuori delle formiche,
una voce si spande fra agri e città,
sbucan dai fori e dalle stradine,
un urlo accorato reclama Unità.

Poesia estratta dalla "scatola di latta"
di Josè Pascal

8 commenti:

  1. Un componimento assai originale (sarà a causa della traduzione). Bello, nella sua diretta attualità.
    Buona domenica.

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    1. Grazie Massimo per avere definito "originale e attuale" la mia poesia.

      buona vita

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  2. siamo tutti burattini, lo sappiamo e infondo ci va bene così...altrimenti sarebbe diverso.

    un caro saluto.

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    1. Hai perfettamente ragione Lady. Siamo dei burattini! Non protestiamo perchè non abbiamo memoria. Lasciamo scorrere il tempo senza reagire e l'Italia e tutto il mondo affonda.

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  3. Il ritmo della poesia mi ricorda quelle dei poeti dell'Ottocento. C'è in essa uno spirito - come dire - comunitario, un desiderio di unità che all'Italia manca o è molto debole.
    L'immagine è splendida, da Risorgimento italiano.

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    1. La poesia è nata per ricordare e ripercorrere i 150 anni d'unità d'Italia.

      Buona giornata Ambra

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  4. Risposte
    1. Grazie Costantino. Purtroppo è una sacrosanta verità.

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