giovedì 3 febbraio 2011

Un genio allo specchio

“UN GENIO ALLO SPECCHIO”

Di Enzo Vella

 Pomme-papillon- Vladimir Kush

La massima espressione dell’interiorità trova sfogo nell’arte. L’arte è creatività, simbolismo, sentimento, emozione, rappresentazione.
Nel suo percorso storico-culturale tra soggettivismo e oggettivismo, l’arte è stata soggetta a trasformazioni fisiologiche che ne hanno determinato alcune  evoluzioni – involuzioni, mutandone il suo significato.
Con l’arte l’uomo ha sempre liberato i propri pensieri, desideri e la personalità, arrivando ad idealizzare un mondo che non esiste, un mondo nuovo, anche utopistico.
L’importante è suggestionare, giungendo ad una soluzione che esprima al meglio il progetto dell’artista.
Ed è proprio l’artista il soggetto principale dell’arte con la sua personalità in continuo fervore. Oserei dire che l’arte è un monologo tra l’io e un mondo ideale che accoglie con stupore ogni creazione senza limiti di spazio e tempo, poiché l’arte deve trasmettere l’idea di leggerezza, di purezza, di libertà, di infinito, deve opporsi alla realtà che spesso viene rifiutata.
Non sarà errato definire l’arte come una scienza comunicativa con interpretazione soggettiva; l’intento è quello di esprimere, comunicare, suscitare, esteriorizzare, estasiare, sopprimendo la realtà, i disagi, le crisi interiori. Per questo lo spettatore, spesso, si rispecchia nei capolavori dell’artista.
Anche Oscar Wilde sposò la funzione dell’arte, comprese l’esistenza di due mondi, quello reale che non necessita parole per essere visto  e quello “artistico” che non esisterebbe se non se ne parlasse. Sarebbe quindi “conveniente” amare l’arte perché può aiutarci a vivere.
Quando si parla di arte si è soliti  pensare ad un dipinto o ad un affresco, soltanto in pochi riescono a pensare alla vera funzione e  alle innumerevoli forme di espressione.
Rappresenta arte tutto ciò che è percettibile ai cinque sensi: tatto, udito, olfatto, vista, gusto. Riflettendo su questo concetto, facilmente possiamo spaziare sul tema dell’arte. Possiamo così comprendere che oltre ai dipinti e agli affreschi si devono includere anche le sculture, le architetture, giungendo alla fotografia e al design e ai graffitti.La tipica moderna arte di strada, poco apprezzata, ma tanto diffusa nelle nostre aree metropolitane, incrementata, sicuramente, dal gusto del proibito suscitato nello spirito dei giovani graffitari.
Anche altre forme d’arte meritano di essere ricordate ad esempio la danza ed il canto, spesso bistrattato, ma  con un’importanza che si perde nei tempi, tanto che, persino  Sant’Agostino affermò: “chi canta prega due volte”
Ed il teatro che, storicamente e socialmente è riconosciuto una delle più importanti forme d’arte anche per l’effetto catartico insito nel suo essere.
Ma in questo elenco manca un’arte  a mio parere “indispensabile”: la culinaria che non va sminuita, perché la realizzazione di un buon piatto richiede impegno, anche l’abilità culinaria come tutte le forme d’arte è lo specchio dell’interiorità che evade,  che muta.
Certo sembrerà strano definire la cucina un’arte, ma se ci si svincola dai canoni classici, sarebbe giusto paragonare gli ingredienti ai colori, la tavolozza ad una padella, mentre la tela è quel piatto da portata che, una volta ben composto, crea stupore agli occhi e godimento per il palato, la stessa estasi che esplode in noi forse dinanzi ad un monumento o meglio all’oggetto dei nostri desideri. Questa è la dimostrazione che se c’è creatività si può fare arte
In questo percorso tra tutte le arti sensoriali possiamo comprendere come il filo conduttore sia la creatività, la percezione, la realizzazione dell’io attraverso una gratificazione totale. Un io che vuole reagire, che cerca consensi e che rifiuta la realtà.
L’artista, come un genio solitario e superiore, crea un mondo in cui estetismo ed edonismo divengono valori assoluti e vitali da realizzare identificandoli nell’arte e nella vita.
Se l’arte per l’uomo-artista è un “piacere” non resta che sostenere il pensiero dannunziano: “Bisogna fare della propria vita come si fa un’opera d’arte. Bisogna che la vita di un uomo d’intelletto sia opera di lui. La superiorità vera è tutta qui.”


4 commenti:

  1. Caro Enzo, sono lieto di aver ospitato il tuo scritto sulle pagine di questo blog. Il concetto di arte, quale affermazione di un'essenza creativa a prescindere dal "catalogo" in cui è contenuta, mi trova concorde. Arte come sublimazione della personalità, quando non si eccede in egocentrismi sterili, porta in ogni campo a risultati coerenti col pensiero estetico. E se poi tutti i sensi di chi ne gode il risultato, esultano all'unisono in un tripudio di piacere, cosa possiamo pretendere di più dall'umano genio. Grazie, Roscio

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  2. Caro Enzo, proprio come te penso sia riduttivo identificare l'opera d'arte semplicemente con l'oggetto posto sul piedistallo di un museo. A mio parere l'esperienza artistica è tutto ciò che intensifica il senso della vita immediata! Un esempio di ciò sono tutti quegli utensili domestici lavorati con grande cura dai popoli antichi per enfatizzare la vita quotidiana, e che oggi sono considerati reperti artistici proprio in virtù dell'unione tra 'utile' e 'bello'. Esattamente come hai scritto tu, deve essere considerata ARTE tutto ciò che provoca in noi un'estasi immediata, quindi un qualsiasi sconvolgimento emotivo! L'arte non si serve di un linguaggio codificabile, ma trasmette comunque dei "messaggi" che vengono interpretati soggettivamente!
    Ho trovato l'articolo molto interessante e credo sia importante discutere questa tematica, confrontando le varie opinioni.
    Roberta

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Ciao Enzo, ho trovato il tuo scritto molto brillante ed aperto. Mi piacciono le persone che escono dagli schemi e trovo interessante non considare l'arte soltanto ciò che per definizione vi rientra. E' vero: l'arte è fondamentalmente un'emozione che si prova di fronte a qualcosa e la soggettività che ci rende tutti così diversi ci fa emozionare davanti alle cose più disparate. Una serie di ingredienti sapientamente armonizzati che creano un corpo unico costituisce, comunque, un atto creativo che richiede pazienza, amore e duro lavoro.
    Bravo Enzo, spero di leggere ancora tuoi pensieri.
    Rosy

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