Fonte di vita, a volte scenario di lacrime e morte. Calda e accogliente nel grembo materno, spaventosa e travolgente nei giorni d’autunno di una bizzarra natura. Acqua hai spazzato innocenti; rifletti un benevolo sole spargendo la vita.
Un ricordo per tutti coloro che hanno assistito all’alluvione del 2 ottobre 2009 e, soprattutto, per chi non può più ricordare.
La scultura, un pilastro in c.a., piegato dalla furia delle acque, genera acqua, metafora degli eventi e delle lacrime versate facendo germogliare le armature contorte in un gesto di speranza. Sul cemento faccia a vista, in acciao, i nomi delle vittime restano a monito.
Eventi di questo tipo lasciano una scia di amarezza, impotenza e rabbia. Spesso si potrebbero evitare, eppure l'indifferenza umana ed istituzionale non fa nulla. Si piange, si parla, si dimentica in fretta. La nascita di quest'opera d'arte è la testimonianza che fatti tristi generano nell'animo sensibile una serie di immagini e riflessioni da cui scaturiscono gesti d'eterno. Bella davvero.
RispondiEliminaRosy
Mi ricordo: fango, morti, lacrime e facili giudizi.
RispondiEliminaBella, e nella tristezza e nella speranza, la tua scultura che vuole scolpire nel cuore il ricordo e la voglia di cambiamento: molto più che una poesia, molto più che una memoria. E' un germoglio.
Bravo!
Grazie Rosy,purtroppo è quasi sempre il dolore a toccare la mia sensibilità chissà perchè mai, me lo chiedo sempre ma la risposta non è mai arrivata.
RispondiEliminaGrazie Donatella, bella la visione di scultura che scolpisce, raffinata ed efficace allo stesso tempo.